Brossura, 60 ill. colori e 20 b/n. Inserita nella collana "Maestri a Milano" nata dall'obiettivo di fare conoscere il lavoro di artisti che hanno contribuito a qualificare il capoluogo lombardo come uno dei più importanti centri artistici internazionali, la monografia dedicata a Grazia Varisco (1937) presenta i lavori di questa acclamata protagonista di quella tendenza battezzata da Bruno Munari come Arte Programmata.
Partendo dalle sue opere più recenti (Silenzi, 2005) per terminare con gli oggetti cinetici degli anni Sessanta, il percorso alla scoperta del lavoro di Grazia Varisco si caratterizza con volumi che definiscono nuove spazialità generando "campi sensoriali" soggettivi che mettono in scena tensioni, espansioni e negoziazioni dello spazio tra il vuoto e il pieno. La monografia (catalogo della mostra milanese) permette di seguire la coerenza formale e processuale nelle opere partendo dal presente per terminare con quelle del passato. L'obiettivo è di mettere a fuoco le sue concatenazioniformali-sequenziali-progressive create in rapporto allo spazio per indagare le possibilità del movimento nelle sue tensioni formali.
Il volume presenta una quarantina di opere che misurano limiti e possibilità esperienziali dello spazio, caratterizzate da una mobilità espansiva continua, uno spazio scandito da volumi-architetture che suggeriscono riflessioni sulla percezione.
