16/08/2007
Di monica.federico
5 stelle su 5
Il viatico di Anam, “il senzanome”
“ La verità è una terra senza sentieri”.“Cammini, trovi”: questo è il messaggio che Tiziano Terzani trasmette al figlio Folco ne “La fine è il mio inizio”.
In quest’ultimo libro lo scrittore si racconta, dagli anni della gioventù, vissuti in un universo familiare sereno ma ristretto, umile ma dignitoso, fuori le mura di Firenze, dove affiora la sua diversità, il bisogno di spazi e d’esperienze, di percorsi non ancora tracciati, fino all’assunzione al “Der Spiegel”, in qualità di corrispondente dall’Asia.
Quaranta anni di giornalismo in prima linea, in Vietnam, Cambogia, Cina, Russia, Giappone, India, sul campo, spesso a rischio della pelle, fuori delle regole del potere, fuori degli schemi soliti, spinto da un sogno, quello di trovare un’alternativa al modello di sviluppo occidentale, che si basa sull’omologazione, la massificazione, la mercificazione dell’individuo, e che porta inesorabilmente alla scomparsa della “biodiversità”.
Terzani vede nella diversità il fondamento della vita, l’inestimabile ricchezza dell’umanità, valore irrinunciabile, insieme alla libertà di esistere.
Intellettualmente coraggioso, accorato e partecipe, sinceramente soggettivo, e, per questo, capace di scuotere ed emozionare, Tiziano Terzani non è mai spettatore freddo e distaccato di fronte allo svolgersi della Storia.
L’afflato della Storia lo percorre come un brivido, nei momenti in cui il suo corso muta drasticamente, quando si trova ad assistere ad avvenimenti come la caduta di Phnom Penh, o la liberazione di Saigon.
Al grido di liberazione dei Vietcong, Tiziano Terzani raccoglie l’urlo della storia e la racconta.
Attento all’uomo, dietro e dentro il fatto.
“Il mio primo libro, -Pelle di Leopardo-”, commenta,“è personalissimo, pieno di giudizi, d’emozioni sulla guerra. I fatti ci sono, ma gli altri “fatti” sono le mie emozioni”.
Nel Vietnam vuoi che i Vietcong vincano la guerra. Sei per i Vietcong, non per gli Americani.
E’ molto pi