Brossura con alette. Tutti, almeno una volta nella vita, davanti a un'opera d'arte contemporanea abbiamo pensato: "Ma come! Questa non è arte! Lo potevo fare anch'io!". Eppure i critici, dall'alto della loro scienza, ci assicurano che si tratta davvero di capolavori, mentre celebri collezionisti spendono cifre da capogiro per quadri che sembrano più che altro tele imbrattate e sculture che appaiono come banali ammassi di rottami, quando non inutili e sciocche provocazioni. Che siano tutti impazziti? Come è possibile che una tela strappata o lasciata completamente bianca possa chiamarsi "arte"? Chi ha deciso che una statua di papa Giovanni Paolo II colpita da un meteorite è un'opera del valore di alcuni milioni di euro e non semplicemente una dimostrazione di cattivo gusto?
Gli artisti contemporanei sempre più spesso occupano le pagine dei giornali, acclamati come geni o attaccati come falsi profeti, mentre il loro lavoro è circondato da un'aura di mistero che ne fa un prodigio alla cui comprensione sembrano ammessi solo pochi eletti. Eppure tutte le grandi capitali del mondo occidentale hanno ospitato, negli ultimi anni, esposizioni sempre più grandi e costose, capaci di dare accoglienza a un pubblico vasto ed eterogeneo, producendo un giro di affari di tutto rispetto. Francesco Bonami, uno dei più autorevoli critici e curatori di arte contemporanea al mondo, ci sfida ad "assaggiare" le opere senza pregiudizi, esattamente come deve fare chi vuole imparare a distinguere la buona dalla cattiva cucina. Con uno stile divertito e sempre irriverente, ci aiuta a capire cosa distingue un grande da un pessimo artista, cosa ha fatto sì che Marcel Duchamp o Andy Warhol abbiano superato la prova del tempo e perché invece tanta parte del lavoro di un pittore come Renato Guttuso o di uno scultore come Arnaldo Pomodoro siano in realtà ampiamente sopravvalutati. Ci spiega per quale ragione l'artista anglo-indiano Anish Kapoor piace a tutti al primo sguardo e ci svela cosa si nasconde dietro il clamore e lo scandalo che le opere di Maurizio Cattelan sono in grado di suscitare. E se è senz'altro vero che nell'ultimo secolo l'arte si è evoluta al punto da essere quasi irriconoscibile, tanto che persino un semplice orinatoio, lasciati luoghi più appartati, ha trovato un posto d'onore nella storia di questo secolo, il prezioso e spesso esilarante lavoro di Bonami ci fa capire una volta per tutte perché non è vero che potevamo farlo anche noi.