Boccioni si trasferì a Milano nel 1907 e in quell'occasione si avvicinò al Divisionismo simbolista di Giovanni Segantini e Gaetano Previati, ma dopo l'adesione al Futurismo e la pubblicazione del Manifesto tecnico della pittura futurista il linguaggio cambia, seppure la sua vicinanza allo stile usato in precedenza resti sempre viva. Emblema di questo periodo è il dipinto a olio Idolo Moderno, che rappresenta il punto di evoluzione della sua carriera, effettuando il salto verso un'avanguardia più innovativa e complessa. Altre tele di innegabile fascino e schizzi su carta aiutano a comprendere pienamente l'importanza di questa fase di uno dei Maestri indiscussi dell'arte italiana dei primi del Novecento.