Il cielo notturno è uno spazio fisico e un luogo metafisico, e gli artisti lo sanno bene. Anche se oggi sembra affievolita quella trepidante percezione di infinito che in una notte di stelle il cielo restituisce alla nostra sensibilità e alla nostra coscienza, lo sguardo al cielo è ciò che dagli albori ci ha caratterizzato come esseri umani, e rimane un tratto distintivo della nostra specie. In questo prezioso volume Giorgio Agnisola racconta il rapporto tra l'uomo e le stelle attraverso opere e luoghi d'arte, dalla preistoria ai nostri giorni: dai dipinti parietali delle grotte di Lascaux alle immagini della dea egizia Nut, dalle volte celesti nelle cupole delle chiese ai grandi zodiaci dipinti dell'età rinascimentale, dai quadri romantici del primo Ottocento ai cieli stellati di van Gogh, dai paesaggi cosmici di Kiefer alle installazioni «stellari» dell'arte elettronica e all'Art Space degli ultimi decenni. Le tappe di questo viaggio nell'arte delle stelle sono scandite da un ricco apparato iconografico che mostra come, nel corso dei secoli, per l'uomo sia mutata l'immagine delle stelle, riflettendo i cambiamenti nelle credenze, nelle conoscenze scientifiche e nella sensibilità artistica. Il ricorso all'arte come spazio di questo viaggio tra visibile e invisibile traccia così un cammino nella bellezza e nell'interiorità, un'affascinante avventura dell'anima tra astronomia e astrologia, filosofia e teologia. Questo libro è un invito a guardare il cielo stellato e a rileggerlo nelle testimonianze dell'arte: se, come la scienza ci ha rivelato, siamo della stessa natura di quei punti luminosi che da millenni sono un imprescindibile riferimento per la nostra vita, allora forse proprio lassù, nei mondi stellari, si trova la risposta ai nostri più profondi desideri.