venti di trasformazione agitano la Cina agli albori del ventesimo secolo, suscitando contrasti e novità: oriente e occidente, tradizione e innovazione, rispetto per l'antico e irruzione di una mentalità diversa, la parola dei giovani contrapposta a quella degli anziani. attraverso la storia di kwei-lan – educata nel rispetto della tradizione e data in sposa a un giovane che ha studiato all'estero e rifiuta i valori antichi – e di suo fratello che si spingerà ancora più avanti nella propria ribellione in nome di una moderna libertà di sentimenti, Pearl Buck ci offre un magnifico quadro di un Paese in un momento storico cruciale. Pubblicato nel 1930, Vento dell'Est, vento dell'Ovest fu il promettente romanzo d'esordio di un'autrice che qualche anno dopo avrebbe raggiunto una travolgente notorietà mondiale. la nuova traduzione è di Margherita Carbonaro, che firma anche l'ampio saggio biografico dedicato alla prima parte – quella cinese – della storia personale della Buck (sai Zhenzhu il suo nome in mandarino), che fin da bambina parla cinese come una cinese, vive e osserva gli ultimi anni dell'impero agonizzante sotto l'imperatrice vedova Cixi, la rivolta dei Boxer, la fine della dinastia Qing e la nascita della repubblica, le tensioni violente che attraversano la Cina, i domini dei vari signori della guerra, le armate comuniste e nazionaliste che dilagano nel paese, la guerra civile. Pearl conosce di prima mano la realtà del mondo rurale cinese come nessun altro scrittore occidentale aveva fatto fino ad allora (ma anche fino a oggi…).
