Nella simbologia esoterica e religiosa di molti popoli antichi l'Uroboro era il serpente che mordendosi la coda descriveva un ciclo infinito in continua progressione. Per questo motivo fu considerato per millenni rappresentativo dell'energia del cosmo che si consuma e si rinnova in eterno. L'Universo nel passato fu descritto da narrazioni di sacerdoti e sciamani che raccontavano un universo sacro. Successivamente si è affermata una visione laica a partire da Aristotele per arrivare nei secoli successivi a Copernico, Galilei, Giordano Bruno, Newton, Einstein e Heisenberg. Oggi con la meccanica quantistica la scienza è giunta a descrivere l'infinitamente piccolo ma non è in grado di inoltrarsi nel trascendente.