Di questo libro, scritto con l’idea di dare materiale ai programmatori per realizzare la “macchina che traduce”, viene proposta al pubblico italiano la parte teorica.
Il processo della traduzione viene qui scomposto nelle sue unità elementari e minuziosamente descritto servendosi degli strumenti della semiotica. La prospettiva proposta è generale: creare una disciplina della traduzione che si basi su dati di fatto e su termini scientifici, evitando il ricorso a generiche parole che determinano l’incagliarsi del dibattito intorno a sterili discussioni di principio. Un approccio produttivo alla traduzione deve necessariamente consistere in una teoria della pratica, e non in una teoria della teoria.
Ne esce un quadro unico che interessa tutti i tipi di traduzione, da alcuni studiosi considerati non paragonabili (traduzione narrativa, traduzione saggistica, traduzione settoriale, traduzione poetica), ma che invece qui svelano i loro elementi di comunanza, al di là dell’apparente disomogeneità.
Il volume si rivolge ai traduttori e ai cultori della materia, ma può essere anche un valido strumento di approfondimento per gli studenti dei master e dei workshop in traduzione e dei corsi di laurea specialistica in traduzione.