Jami Attenberg è un’autrice americana ammirata da autori quali Franzen e Cline.
Tutto questo potrebbe essere tuo inizia con un padre e tre donne al suo capezzale.
Siamo a New Orleans, e questo padre è stato tutto fuorché un padre modello.
Se riesco a comprendere la loro natura, allora potrò comprendere anche la mia
Tutto questo potrebbe essere tuo è un titolo ma anche un’indicazione.
Nei legami famigliari, quando sono difficili, dolorosi, complicati, cosa rimane dopo la morte?
I legami non si scindono ma sono fatti di una sostanza che si può tramandare da persona a persona. Una sostanza che però è mutevole.
Capirla, vederla, comprenderla, è il segreto che l’individuo deve fare suo per avere integrità.
Tutto questo potrebbe essere tuo è uno splendido romanzo che mostra la perfezione dei legami imperfetti.
All’inizio di Tutto questo potrebbe essere tuo troviamo Alex Tuchman in viaggio verso New Orleans perché al padre Victor resta poco tempo.
Alex, avvocata di successo, moglie e madre, vuole interrogare la madre Barbra: ha messo sufficienti anni e maturità tra il suo presente e la sua infanzia e ora vuole capire perché sua madre sia rimasta per anni con un uomo abietto. Barbra da parte sua non è propensa a parlare. E forse qualcosa di quell’uomo, della sua tossicità, ha toccato Gary, il fratello di Alex che in città non c’è, ha lasciato una moglie che spende soldi in spese frivole e scoppia a piangere per nulla.
Tutto questo potrebbe essere tuo vede un uomo pessimo, la moglie, la figlia e a cognata al suo capezzale. Tre donne davanti a un esempio di mascolinità tossica che fanno i conti, ciascuna a suo modo con un presente che è anche passato e futuro.
Ed è qui che quel condizionale, quel “potrebbe”, assume valenza determinante: conoscere per scegliere.
I personaggi di Tutto questo potrebbe essere tuo sono reali e tangibili così come la complessità dei legami famigliari è resa magistralmente.
Recensione di Stefania C.
