Dall'inizio degli anni Trenta del Novecento sino alla metà dei Sessanta la Touring è stata un nome di assoluta eccellenza nel panorama della carrozzeria italiana. Dall'atelier milanese che ebbe in Felice Bianchi Anderloni il suo deus ex machina sono usciti alcuni modelli divenuti autentiche icone nella storia dell'automobile: è il caso delle mirabili "Flying Star" allestite su châssis Alfa Romeo 6C 1750 GS e Isotta Fraschini 8°, così come delle altre numerose Alfa realizzate con carrozzeria aperta e chiusa negli anni che precedettero il secondo conlitto mondiale. In quel periodo la Touring ha dato vita alle sue indimenticabili "Superleggere", automobili di straordinario fascino ed eleganza, sempre contrassegnate da una spiccata ricerca aerodinamica. Poi, a partire dal 1947, il portafoglio clienti si è allargato ad altri committenti quali Ferrari, con le iconiche "barchette" 166, Maserati, con la straordinaria 3500 GT, Aston Martin, Lancia e Lamborghini. Questa luminosa parabola si è chiusa nel 1966 quando la Touring fu costretta a chiudere i battenti, per poi rivivere quarant'anni più tardi, quando la "Touring Superleggera" è tornata a marchiare una nuova generazione di one-off. Brevi testi di inquadramento e un ricco repertorio iconograico ripercorrono l'affascinante storia di un nome che, in talune occasioni, ha realizzato non automobili ma autentiche opere d'arte.