Le due parti che compongono questa raccolta di versi di Giorgio Gabanizza, "Stagioni ritrovate" e "Appunti per un poema", presentano una freschezza compositiva, sia stilistica che argomentativa, che è difficile credere che non siano stati scritti oggi. Invece si tratta di poesie composte tra il 1960 e il 1965, ovvero come non mai in un'altra epoca, in un altro secolo. Erano gli anni del miracolo economico italiano, il cosiddetto boom, e assieme ai nuovi consumi in Italia emergevano nuovi valori e nuove contraddizioni, così come nuove idee culturali e politiche. Sullo sfondo di questi anni vengono composte queste liriche che appaiono collegate da un comune denominatore ovvero il disincanto. Esso sembra il risultato tra le attese promesse, o meglio profetizzate, e la dura realtà dei fatti: nella vita, nell'amore, nella religione, nella politica.