«Da Sade a Fourier, a cadere è il sadismo; da Loyola a Sade, l'interlocuzione divina. Per il resto, stessa scrittura: stessa voluttà di classificazione, stessa furia di ritagliare (il corpo cristico, il corpo vittimale, l'animo umano), stessa ossessione numerativa (contare i peccati, i supplizi, le passioni, e persino gli errori di calcolo), stessa pratica dell'immagine (dell'imitazione, del quadro, della seduta), stessa sutura del sistema sociale, erotico, fantasmatico. Nessuno di questi tre autori è respirabile; tutti fanno dipendere il piacere, la felicità, la comunicazione, da un ordine inflessibile, o, per essere ancora più offensivi, da una combinatoria. Eccoli così tutti e tre riuniti, lo scrittore maledetto, il grande utopista e il santo gesuita».