Veniamo introdotti nella Roma alchemica del XVII secolo seguendo un percorso inusuale, in una visita poco conosciuta che si dipana nei luoghi in cui vissero, si incontrarono e operarono alcuni dei personaggi che si dedicarono allo studio ed alla pratica della Ars Magna: l'Alchimia. Ricerca individuale finalizzata al raggiungimento di una conoscenza superiore, la pratica alchemica coinvolse ed appassionò uomini di chiesa, regnanti, "medici" ed avventurieri. Nella trasmutazione dei metalli e della materia albergava infatti, filosoficamente e esistenzialmente, l'arte del mutare sé stessi, come insegnava Paracelso. Le storie del cardinale Francesco Maria del Monte, della regina Cristina di Svezia e degli attivi frequentatori della sua corte romana, del marchese Massimiliano Palombara, del chemiatra Francesco Borri e dello scienziato gesuita Athanasius Kircher ci permettono di scoprire ambienti, palazzi e ville al di fuori dei classici percorsi turistici, introducendoci in una realtà arcana, ambigua ed affascinante. Scopriremo il Casino dell'Aurora di Villa Ludovisi Boncompagni, ove aveva sede la "distilleria", ovvero il laboratorio alchemico, del cardinale Francesco Maria del Monte con un affresco ad olio di un giovane Caravaggio, Villa Gentili-Dominici, la cosiddetta "Porta Magica" di Piazza Vittorio, Piazza di Santa Maria della Minerva luogo delle abiure e dei supplizi, il Collegio Romano, la Biblioteca Major e il Museo Kircheriano: i luoghi dell'educazione e della cultura. Si analizzano, inoltre, le profonde connessioni e le divergenze, cognitive e metodologiche, tra l'alchimia e moderne discipline come la psicologia, la farmacologia e la chimica; senza dubbio, infatti, il cammino di entrambe fu profondamente connesso.