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miller henry - riflessioni sulla morte di mishima

RIFLESSIONI SULLA MORTE DI MISHIMA




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Dettagli

Genere:Libro
Lingua: Italiano
Editore:

Feltrinelli

Pubblicazione: 06/2016





Trama

Nel novembre del 1970 Yukio Mishima, dopo aver occupato gli uffici del generale Mashita e aver pronunciato un duro discorso contro la costituzione pacifista giapponese del 1947 davanti a un migliaio di soldati, si suicida. Si toglie la vita tramite il seppuku, il suicidio rituale dell'antica tradizione dei samurai. Una morte sconvolgente, preparata con meticolosità e infine celebrata come un rituale spettacolarmente tragico. Di questo martirio, in cui un'etica eroica da antico samurai convive singolarmente con un estetismo quasi dandy, Miller evita di dare un giudizio. Ma al contempo l'attrazione che sente per la figura di Mishima è profonda. Gioventù, bellezza e morte sono i temi che lo scrittore americano rintraccia nel suo omologo giapponese. Di Mishima, Miller ammirava il coraggio, lo stoicismo, la genialità e il sogno vano di restaurare la virtù e la spiritualità proprie della tradizione giapponese. "Mishima fu un patriota nel senso più autentico del termine. Amava la sua terra al punto di esser pronto a sacrificare ogni cosa per salvarla." Anche la vita.




Note Editore

L'ammirazione di Miller verso la cultura giapponese trova nella figura di Mishima e nella sua tragica morte il suo simbolo tragico.
Una morte sconvolgente, ossessivamente annunciata, preparata con implacabile meticolosità e infine celebrata dinanzi al mondo come un rituale spettacolare e tragico. L'uscita di scena di Mishima ha rappresentato al tempo stesso l'apoteosi del personaggio, condannato da un demone inquieto a una vita perennemente sopra le righe, e la parola conclusiva dello scrittore, la sigla di un'opera in cui gioventù, bellezza e morte appaiono intrecciate in un destino ineluttabile. Di questo invocato martirio, in cui un'etica eroica da antico samurai convive singolarmente con un estetismo quasi dandy, ancora oggi non è facile formulare una lettura. Per Miller la figura di Mishima rappresenta il risveglio del Giappone "alla bellezza e alla efficacia del loro modo tradizionale di vita". Anche ispirata dalla sua quinta moglie, la pianista Hoki Tokuda, l'attenzione di Miller verso la cultura giapponese è un "must" che è sempre stato presente nella sua riflessione. Di Mishima, Miller ammirava il coraggio, lo stoicismo, la genialità e il suo vano sogno di restaurare la virtù e la spiritualità proprie della tradizione giapponese.




Autore

Henry Miller, nato a New York nel 1891 e morto a Pacific Palisades, in California, nel 1980, ha vissuto dal 1930 al 1940 a Parigi. Scrittore anticonformista e antiborghese, ha scritto romanzi, saggi e opere di teatro. Feltrinelli ha pubblicato: Tropico del Cancro (1962, 2013), Tropico del Capricorno (1962, 2012), Incubo ad aria condizionata (2013), Sexus (2013), Il colosso di Marussi (2007), Il sorriso ai piedi della scala (1963, 1990), Dipingere è amare ancora (1963), Primavera nera (1968), Opus Pistorum (1984, 2013), Cara, cara Brenda. Lettere d'amore di Henry Miller a Brenda Venus (1986), Nexus (2014) e Plexus (2013).










Altre Informazioni

ISBN:

9788807888113

Condizione: Nuovo
Collana: UE
Formato: Brossura
Pagine Arabe: 50
Traduttore: Rossi Testa R.


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