"Quando Katagiri rientrò nel suo appartamento, ad attenderlo c'era un ranocchio gigante." Chi conosce e ama Murakami Haruki non si sorprende, non si sorprende più di nulla. Ha già superato l'incontro con Johnnie Walker in Kafka sulla spiaggia. Quello sì che destabilizzava. Un ranocchio gigante che salva Tokyo da un terremoto distruttore è plausibile, nell'universo di Murakami Haruki. Soprattutto se il Ranocchio cita Lev Tolstoj, Joseph Konrad e Dostoevskij per motivare Katagiri ad affrontare il Grande Lombrico, proprio lui, Katagiri, un uomo apparentemente senza qualità. È quando il lettore si trova ormai sul precipizio, vittima dell'assurdità della storia e dei suoi protagonisti, che Murakami Haruki si fa trovare pronto, e sferra il colpo, inesorabile come sempre. Sono le nostre paure il nemico contro cui combattere, e il pericolo più grande è la nostra immaginazione. È di questa che gli uomini devono avere terrore. La lotta per sopravvivere, allora, è una lotta con il pensiero, quello capace di partorire mostri, e di sopraffarci con la stessa forza con cui la locomotiva travolge Anna Karenina. Il nostro nemico è anche quello che è dentro di noi. Come dice Nietzsche, la saggezza più grande è non avere paura, soprattutto perché l'eroismo è fatto di piccoli gesti, è fatto di consapevolezza di noi stessi, del nostro ruolo in mezzo agli altri. Così per un uomo semplice come Katagiri, impiegato in una banca nel settore più difficile, quello del recupero crediti, affrontare la propria paura più cupa è un rito di passaggio, più duro delle lotte quotidiane del lavoro, più duro della mafia, più duro della paura di morire, per lui, un borghese piccolo piccolo senza famiglia e senza legami, eroe per caso in un mondo di mezzo, tra bene e male. Un inno al coraggio, e alla forza dell'immaginazione, qualunque sia il risultato della propria battaglia; lo aveva intuito Hemingway «il valore definitivo della nostra vita non sarà determinato da come avremo vinto, ma da come avremo perso». Ancora una volta Murakami Haruki soddisfa il suo lettore, con la sua vena surreale ma delicata, grottesca e allegorica, densa di significato e come sempre molto colta. Un regalo per gli appassionati di Murakami Haruki, una prova perfetta di uno scrittore di genio, direttamente dal libro di racconti Tutti i figli di Dio danzano in una nuova edizione: ci sono le illustrazioni di Lorenzo Ceccotti "LRNZ" a dare forma ai fantasmi murakamiani e a rendere questo racconto ancora più prezioso e godibile.
Recensione di Francesca Cingoli
