Non può esserci Puglia senza olivi. Dagli alberi più giovani fino a quelli ultrasecolari si ricavano olive che valgono una immensa ricchezza in termini di valore economico, aspettative sociali e acquisizione di un imprinting culturale che segna, caratterizza e contraddistingue un popolo divenuto sempre più operoso e lungimirante. La Puglia, o, se vogliamo, le Puglie - al plurale, perché questa regione ha tante, variegate e differenti fisionomie, unite tuttavia da un filo conduttore unico, l'albero di olivo, che tiene mirabilmente insieme tutte le molteplici anime - è un territorio altamente vocato per l'esercizio dell'arte olearia in quanto luogo d'elezione per la coltivazione di una pianta che può anche subire le terribili minacce e gli oltraggi del batterio Xylella, ma che sa comunque trovare sempre in sé tutta la forza e l'energia necessaria per rigenerarsi ed essere perennemente presente sulla scena, costituendo uno spettacolare paesaggio vegetale, urbano e umano unico. Con una narrazione a più voci, L'Almanacco di Olio Officina rende omaggio a una regione che anche nello stemma istituzionale ha, quale suo elemento di sintesi, la pianta dell'olivo.