Una scombiccherata famiglia perugina parte dal lontano futuro per un viaggio nel passato. Un guasto o forse un errore li precipita nel pleistocene. Perduta ogni speranza, un caso fortunato gli riconsente poi di ripartire lentamente verso il loro futuro. Così può assistere alle trasformazioni geologiche e storiche del territorio umbro e delle sue città e agli usi e costumi di trogloditi, Etruschi e Romani. Un ulteriore incidente: l'Io narrante resta prigioniero nel Medioevo perugino della seconda parte del XIII secolo ignaro della sua identità di uomo venuto dal futuro e può testimoniare così dello splendore di quella fase "[...] in cui Perugia fece più cose che non si fecero altrove in più secoli" e si progettano e si realizzano "I monumenti che oggi caratterizzano nel mondo l'immagine di Perugia (che) sono il meraviglioso risultato di quel periodo". Appassionato di ingegneria idraulica, ritrova l'inopinatamente scomparso Fra Plenerio e ne ripesca il perduto progetto dell'acquedotto di Monte Pacciano che alimenta la Fonte Maggiore. Nasce così il prodigioso acquedotto di Perugia dove, a meravigliare il mondo, "L'acqua va per l'insù. E non solo...