Si pu? dire, senza rischio di esagerare, che nella geografia delle arti contemporanee esista un prima e un dopo Pina Bausch: con la sua originale "poesia del mondo", quest'autrice fuori dal tempo e dalle mode (dal ruolo d'iconoclasta fin? per approdare, nel nuovo millennio, a quello di consacrata regista-coreografa), ha terremotato il panorama delle arti dal vivo. Non solo ha affrancato il balletto dalle seduzioni dell'apparenza, restituendo al corpo un'inedita "loquacit? esistenziale", nel senso di facolt? d'indagare i paesaggi pi? profondi e oscuri dell'essere; ma ha identificato, al di l? della danza (il discorso riguarda, pi? in generale, l'essere in scena davanti agli altri), una zona di comunicazione in grado di toccare nuclei di ricettivit? presenti in ciascuno di noi e comprensibili in ogni latitudine del globo, a prescindere da consuetudini culturali.