Le domande dell'autore, Giuseppe Zois, sono sulle questioni delicate o scottanti del credere: i progressi inarrestabili delle biotecnologie, il dolore e le nuove frontiere per domarlo, la malattia e l'accanimento terapeutico e l'eutanasia; il mutismo e l'indifferenza, soprattutto dei giovani verso i valori religiosi e l'eclissi di Dio; i separati, i divorziati e la Chiesa; la verità, la ricerca, il dubbio, il relativismo etico... Il Vescovo Emerito di Lugano risponde con franchezza e senza perifrasi, insistendo su un punto fondamentale: che il progresso c'è solo se riusciamo a crescere anche nel rispetto, nell'attenzione a chi fa fatica, nella libertà, in una parola: in umanità.
