La poesia come "frontiera filosofica" è l'orizzonte di questo volume sull'opera poetica di Paul Celan. Non è avventato ritenere che la peculiarità della poesia di Celan e della sua ricezione stia nel continuo e duraturo interesse mostrato dalla critica filosofica. Con una formula inclusiva, che va oltre la semplice nozione di uno "spazio filosofico", Massimo Baldi e Fabrizio Desideri hanno inteso riunire letture e ipotesi interpretative sensibilmente differenti, ma sempre segnate dal comune intento di mettere a fuoco la singolare radicalità della scrittura celaniana. Tutti i saggi qui presentati si mostrano, infatti, attenti a quel vincolo interno alla lettera del dettato poetico, all'asprezza della sua iscrizione, che è necessario rispettare e ascoltare per ogni comprensione di Celan.