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Tre figure care all’immaginario collettivo per motivi e sensibilità diverse: Barack Obama, Sergio Marchionne, John Elkann, si ritrovano a giocare un ruolo determinante per il rilancio di Fiat Auto, un marchio e una storia di imprenditoria e di management tanto affascinante quanto controversa.
A tentare una interpretazione convincente e lontana da ogni ossequio della sfida Fiat-Chrysler è una mente lucida e disincantata: quella di Riccardo Ruggeri, a 19 anni operaio a Mirafiori, a 56 artefice della fusione delle società Fiat e Ford nella New Holland.
Ruggeri non chiede a Marchionne di scoprire le sue carte: ha troppa stima dell’uomo e del suo coraggio nel cogliere come opportunità quello che altri hanno concordemente giudicato un azzardo. Piuttosto si impegna in una operazione che per potenza di analisi e attenzione al contesto non ha eguali: perché conosce da dentro il mondo Fiat, perché ha frequentato e frequenta manager e imprenditori del settore in tutto il mondo, perché ha guidato un turnaround che da una situazione pre-fallimentare in tre anni ha portato un profitto netto di 600 milioni di dollari.
Ne esce un racconto mai ovvio o
scontato. Anzi chiarisce retroscena, svela il non detto, illumina il
ruolo dei concorrenti, mette in condizione di capire: che non è poco
per chi si preoccupa delle sorti di un’industria, e dei suoi
dipendenti, che è parte del nostro passato e del nostro presente; e
che potrebbe essere protagonista del nostro futuro.
Parola di
Marchionne.
Su Riccardo Ruggeri:
“Ruggeri sa guardare con grande
attenzione agli uomini, a come si muovono sotto le spinte degli
interessi e delle passioni”
Franco Debenedetti, Il Sole 24
ore
“Quando decide di esprimere
un’opinione, Ruggeri è netto, senza riserve, argomentato”
Susanna
Pesenti, Eco di Bergamo
“L’analisi dall’interno di
Fiat è fatta con assoluta onestà e spietatezza di giudizio”
Fabio
Ranchetti, Corriere della Sera
“A fine lettura vi dispiacerà che
Riccardo Ruggeri non sia un amico, con cui chiacchierare davanti al
fuoco, da cui ascoltare storie straordinarie, dalla cui intelligenza
e umanità essere spiazzati”
Marco Sampognaro, Giornale di
Brescia
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