Le libertà promesse dal neoliberismo aboliscono la vecchia censura ma fanno i conti con l'autocensura. Quali disagi comporta bocciare le quote rosa o avanzare dei distinguo critici sul MeToo, l'immigrazione e lo schwa? Sono opinioni spesso bloccate dalla morale politically correct: si tace pur avendo un pensiero diverso da esprimere. Darsi un freno è utile per convivere civilmente ma può far danni quando annacqua l'opera di scrittori, artisti, musicisti. Il saggio di Alessandro Chetta, seguito ideale del precedente Cancel Cinema, tasta il terreno minato dell'autocensura volontaria o implicita indicando la possibilità di contro-vigilare su chi, nuovo moralizzatore, vorrebbe vigilarci. Se in passato era la religione a prescrivere le forme di autocontrollo, adesso è la nuova etica correttista a prescrivere cosa non dire e non fare per evitare urti con sensibilità molteplici come le teste di un'idra.