Parma, 18 giugno 1939, anno XVII dell'Era Fascista. Mentre fervono i preparativi per l'arrivo del duce in città, la polizia scopre in casa della chiromante Bice Carrara detta Maritza, il cadavere della bambina che la donna aveva adottato: Rosaria Orsi, asfissiata dal monossido di carbonio in un maldestro tentativo di simulare un suicidio. Gli inquirenti, in seguito a vaghe dichiarazioni fornite dalla donna, attratti anche da uno strano e sgradevole odore proveniente dal bagno della casa di Maritza, il giorno successivo scoprono un secondo cadavere, quello di una donna che è stata fatta a pezzi e murata una ventina di giorni prima. Questi due omicidi, di cui la donna sarà accusata, sono soltanto la punta dell'iceberg di un mistero molto più grande e impenetrabile che coinvolge notabili della città, dirigenti del partito, corrotti funzionari di polizia e loschi individui della criminalitaa locale. Questo volume ricostruisce per la prima volta la storia vera di uno dei primi serial killer italiani attraverso documenti originali e inediti. Contributi di Raffaele Sette e Elisabetta Venturi Alvino.