Vi sono molte città che non hanno bisogno dell'analisi delle trasformazioni perché risolvono tutto il loro spessore nel presente, altre, invece, la richiedono per svelare la loro trasformazione offuscata da un presente disattento. Sono città dal fascino antico come Salerno che, nonostante le ferite del tempo, mostra, nell'aspetto contraddittorio e suggestivo, spazialità derivate da preesistenze antiche, dalla contenuta maestà delle architetture medioevali e dai registri colorati delle ristrutturazioni settecentesche. L'attraversamento di questa complessità si compie con una lettura del Centro Storico di Salerno in tre momenti: La forma della città; La città e il sacro; La metamorfosi della città. La ricerca ha trovato il suo compimento nel superamento delle antiche immagini simboliche della città e delle piante a proiezione urbanistica di matrice catastale, proponendo il disegno dei piani terra di tutti gli edifici all'interno del perimetro del Centro Storico. Il disegno, allegato al volume in una tavola fuori testo, ha raggiunto, nei lunghi anni di elaborazione, uno stadio di rappresentazione che restituisce un'idea convincente del rapporto tra la realtà e la topografia urbana. Gli scritti, arricchiti con verifiche di fonti archivistiche, riferimenti letterari, settanta disegni di analisi e trenta immagini fotografiche, restano a commento di un pregevole lavoro che privilegia le matrici tipologiche per il riconoscimento dei tessuti edilizi. E racconta la città come luogo carico di forme dai tratti originari che si alternano ad altrettanti deviati per usi e stratificazioni, fino all'ultima metamorfosi della Salerno postunitaria che acquisterà un carattere prodigioso nel territorio della memoria.