"Le politiche della disabilitazione" è il libro manifesto del Modello Sociale inglese della disabilità, ne raccoglie i principi e li articola secondo coordinate sociologiche. Il Modello Sociale inglese è la più radicale delle prospettive politiche sulla disabilità, elaborato da autori con disabilità fisiche nei primi anni Settanta come strumento di lotta ed empowerment, trova i suoi fondamenti teorici nel marxismo inglese degli anni Settanta, influenzato dalla scoperta di Gramsci e dalle analisi althusseriane sulla riproduzione del capitale variabile. Dopo avere catalizzato l'attenzione e mobilitato l'autoaffermatività del soggetto collettivo disabile, a partire dagli anni Novanta è stato oggetto di critiche da parte di prospettive alternative, mediche, accademiche, che hanno sviluppato i discorsi in direzioni talvolta più sofisticate, ma trascurando, per lo più intenzionalmente, il potenziale politico ed emancipativo del discorso sulla disabilità. Un rilancio di prospettive autoaffermative delle soggettività collettive disabili non può trascurare di confrontarsi con il Modello Sociale inglese, finora non ancora proposto in modo adeguato nel nostro Paese. "Lo scopo di questo libro è di tentare di sviluppare una teoria sociale della disabilità, una teoria che comunque deve essere collocata all'interno dell'esperienza delle stesse persone disabili e dei loro tentativi, non solo di ridefinire la disabilità, ma anche di costruire un movimento politico collettivo e di sviluppare servizi commisurati ai propri bisogni, definiti da loro stessi" (Michael Olivier).