"Se osserviamo il nostro volto in uno specchio, ci soffermiamo sui nostri lineamenti: il naso, le labbra, gli occhi, le sopracciglia, l'ovale. Questo è ciò che vediamo in superficie e che generalmente associamo alla vanità, ma nella profondità c'è ben altro. Quello riflesso nello specchio non è solo un volto, ma è il mezzo di comunicazione delle nostre emozioni, che, di solito, sono gli altri a vedere per primi. Pensiamoci. Senza uno specchio o qualunque altra cosa in grado di riflettere la nostra immagine, come faremmo a riconoscere le espressioni del viso? Ci specchiamo ogni giorno al mattino o alla sera, quando passeggiamo in una strada ricca di vetrine nelle quali vediamo la nostra immagine riflessa, nel telefono quando facciamo una videochiamata, ma quante volte proviamo a guardare chi siamo dentro di noi? Le parole, lette, scritte e pronunciate con la giusta intensità, possono fungere da specchio per tutto ciò che siamo dentro o che sentiamo di essere. Lampi dello spirito rende concreta questa caratteristica delle parole, con poesie che rappresentano il riflesso del vissuto interiore dell'autore Pasquale Maria Amantea, che snoda i suoi versi tra pensieri legati al passato e proiettati nel futuro. I versi iniziali della poesia Fotografia esprimono pienamente l'intenzione dell'autore: Gremita è la mente di pensieri già non sono più quello che ero ieri il tempo scorre rapido eppure tutto appare così lento... Nel leggere Lampi dello spirito, si ha l'impressione di ascoltare un monologo di chi, attraverso la propria arte, racconta le emozioni che gli attraversano l'anima per trasmettere un messaggio importante a chi è in cerca di sé stesso: si rinasce solo imparando a conoscere chi eravamo ieri e a riconoscere chi siamo oggi." (A cura di Josy Monaco)