Una raccolta di poesie, un libro di interrogazioni. Ci si pone la questione della parola per soppesarne l'efficacia nell'immanenza e l'eco nel divenire. Engelbrecht scomponendo la parola nei suoi elementi basici rivendica, per esempio il diritto d'esistenza delle sillabe da cui trovare nuove radici o prefissi per l'avvento di una parola altra. L'ambientazione estiva della raccolta asseconda un richiamo idillico (in certi luoghi fino al punto da sfiorare un effetto impressionistico), una sorprendente evocazione dannunziana, la cifra metamorfica, la commistione, il continuo passaggio di stato, tra il corpo umano e la natura e tra questi e la parola poetica.