La tormenta di
Anne Holt appartiene alla serie di romanzi con protagonista il personaggio di
Selma Falck, donna comparsa lo scorso anno nel thriller
La Pista e dove ci è stata presentata come le vestigia di una vita precedente.
In
La tormenta di Anne Holt, Selma Falck si ritrova invischiata nuovamente in una trama complessa e apparentemente senza scampo che richiederà alla donna un investimento enorme di energie, fisiche e mentali, per venire a capo di sé stessa e del futuro del suo paese.
La tormenta di
Anne Holt infatti si apre con Selma Falck che si risveglia in una situazione da incubo: nuda, bloccata in una capanna in fiamme nel nulla di una montagna dove sta per imperversare una tormenta di neve.
In
La tormenta di
Anne Holt si intersecano così due pericoli: da un lato quello impellente e del tutto soggettivo per Selma, e cioè sopravvivere al freddo e trovare una via di salvezza cercando di ricostruire le vicende che l’hanno condotta in quella situazione. Dall’altro, man mano che Selma rimette insieme i pezzi degli ultimi mesi, le si dipana davanti agli occhi della mente una vicenda ben più complessa. E il pericolo diventa universale quando si rende conto che quello che sembrava essere un incidente era stato solo il primo di una serie di crimini che possono mettere a repentaglio il futuro dell’intero paese.
La tormenta di
Anne Holt, i cui libri si possono ascrivere al genere del
thriller nordico, ha il pregio di avvincere il lettore grazie alla sua trama ben calcolata per quanto riguarda la costruzione dell’intrigo generale, ma che è cadenzata dalla situazione di estremo disagio in cui si trova la protagonista.
Lo sforzo mentale di ricostruzione di Selma Falck infatti è punteggiato da continui rimandi ai bisogni più elementari della donna: sopravvivere al freddo, alla fame, al paesaggio desolato e selvaggio dove le uniche armi che la donna ha disposizione sono la sua mente e la sua resistenza.
Recensione di Stefania C.