In questo libro l'autore Joseph P. Farrell conduce un'approfondita analisi tra antichi principi alchemici e teorie moderne. Il complesso di conoscenze pratiche, filosofiche ed esoteriche che va sotto il nome di alchimia, sviluppatosi nel mondo arabo e in Europa nel Medioevo, scomparve nel Rinascimento, con il sorgere del metodo sperimentale - pur continuando sottotraccia nelle società segrete del XVII e XVIII secolo - per riemergere nelle moderna chimica e fisica. Farrell è il primo che così acutamente mette in luce i legami che esistono tra le antiche pratiche alchemiche medievali e alcune teorie poco conosciute della fisica e chimica moderna. Analizzando approfonditamente le ricerche scientifiche compiute negli Stati Uniti, nell'Unione Sovietica e nella Germania nazista, Farrell ci svela i segreti del cosiddetto "oro monoatomico" di David Hudson, del "mercurio" ballotecnico sovietico e del "mercurio rosso" durante la paura nucleare degli anni Novanta, degli studi dell'astrofisico russo Nikolaj Kozyrev e del misterioso carburante usato per far funzionare la "Campana" nazista, il Siero 525. Questo libro è un affascinante percorso su poco noti e preoccupanti misteri del Novecento. Dalle ricerche di Farrell, la scienza moderna sembra convalidare molti di questi aspetti fondamentali dell'arte alchemica. Tra le più inquietanti speculazioni dello studioso americano c'è quella che i nazisti potrebbero essere stati più avanti di quanto si pensasse in generale, per quanto riguarda la creazione della bomba atomica.