Nell'osservare la realtà che ci circonda la nostra percezione non si risolve in una mera registrazione passiva di dati, ma si attiva proiettando degli schemi che ci permettono di scindere gli infiniti aspetti di cui consta il mondo e di formulare delle ipotesi sulla base delle nostre aspettative. A partire dalla contemporanea visione epistemologica delle relazioni tra spazio, corpo e mente e dai più recenti studi in campo neuroscientifico, lo spazio non è solo sfondo delle azioni dei soggetti che con esso si confrontano, ma parte di un processo soggettivo di percezione-azione. Lo spazio fornisce affordances -occasioni di azione- e la sua interpretazione è sempre dipendente dalla nostra percezione in una prospettiva d'azione. La strategia progettuale comune a tutti gli interventi realizzati dagli autori è volta a strutturare uno spazio flessibile e disponibile alla sperimentazione e all'esplorazione attiva dei luoghi. Apprendere non significa solo raccogliere e memorizzare informazioni, ma acquisire la capacità di saperle selezionare, collegare, comprendere, applicare, integrare. Prefazione di Silvano Tagliagambe.