Questo libro nasce da un suggerimento di Edvige Toeplitz Mrozowska: in uno dei suoi libri di viaggio, intitolato "Visioni orientali", scrisse nel 1930: "io penso con rammarico che fra tanti nostri santi, fra tanti nostri poeti, che trassero la loro ispirazione dalla fede, nessuno pensò a far esprimere con parola umana gli animali, gli uccelli, i pesci, il dolore per la morte di Gesù. Non v'e dubbio che gli animali la sentirono al pari degli uomini, perché anch'essi sono le creature di Dio. Non v'e dubbio che la compresero, perché, se si vuol negare ostinatamente l'anima all'animale, per la semplice ragione che non si conoscono le manifestazioni dell'anima di esseri parlanti fra loro una lingua affatto diversa dalla nostra, non si può negare che il cosiddetto istinto li mette in grado di seguire qualunque manifestazione umana e di dare dei punti anche a taluna delle nostre scoperte scientifiche".