Il volume vuole essere un manuale di approfondimento su un tema alquanto delicato, poco conosciuto e male utilizzato in danno dei minori, in specie quando essi siano vittime di abuso o di violenza assistita. Per tale motivo il taglio è interdisciplinare, con contributi, oltre che giuridici, anche scientifici (discipline medica e psichiatrica, nonché psicologica), tutti altamente qualificati. L'ingresso dell'Alienazione Parentale (già "PAS") nelle aule giudiziarie italiane, attuato espressamente o in modo implicito, talvolta persino accompagnato da un forte strascico mediatico, impone un approfondimento onde conoscere un fenomeno tanto complesso quanto pericoloso, in un ambito così importante quale quello della tutela dei minori, dei loro diritti, dei loro interessi e, soprattutto, della loro salute. Emerge infatti che il ricorso, talvolta pregiudiziale e spesso indiscriminato, allo strumento dell'Alienazione Parentale (già "PAS"), invocata quando un bambino rifiuta un genitore sulla base di motivazioni ritenute non attendibili, leda la volontà del minore; e così il fanciullo, il cui interesse è la stella polare intorno alla quale ruota o dovrebbe ruotare il diritto di famiglia, rischia di rimanere invisibile ed escluso dalle decisioni degli adulti. E questo, nonostante la centralità del minore sia stata con forza affermata dalla normativa internazionale (Convenzione di New York) e nazionale (nuovo art. 315 bis c.c.), e nonostante la ferma condanna di un adultocentrismo più volte denunciato, ma ancora radicato o strisciante nella nostra cultura e nella nostra società.