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agnetti davide - la meridiana della stella di barnard

LA MERIDIANA DELLA STELLA DI BARNARD Ipotesi ottica di una meridiana interstellare.




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Dettagli

Genere:Libro
Lingua: Italiano
Editore:

TECNOGRAFICA

Pubblicazione: 01/2010





Note Editore

Capita a volte nella vita di avere un'illuminazione, un'intuizione, una rivelazione, chiamatela come volete, che, improvvisamente, ci apre davanti agli occhi increduli una prospettiva completamente nuova sulla realtà. Una prospettiva che ci offre la chiave per decifrare un codice prima inviolabile o addirittura per vedere un codice laddove appariva esservi solo rumore. Si è presi allora da un'euforia, non sempre comprensibile agli altri, che senza un attimo di tregua ci guida, come novelli Champollion, alla decifrazione della nostra stele di Rosetta. E' un'esperienza entusiasmante che ci porta a toccare le vette sublimi del successo e i baratri senza fondo del fallimento in un alternarsi degno del miglior thriller. Ebbene, questo è ciò che è capitato al mio amico Davide circa un anno fa. Da allora un demone lo tormenta: percorrere fino in fondo la strada che la chiave da lui trovata sembra indicargli aprendo con la stessa tutte le porte che lungo il percorso gli sbarrano il passo. E la chiave, come per magia, ad ogni nuova porta, rinnova la promessa di essere una sorta di passepartout universale che può arrivare a svelare un mistero antico e inviolato: quello della Sfinge. So già cosa stanno pensando molti di voi: "Ecco l'ennesimo libro, scritto dal solito esaltato, che pretende di raccontarci chissà che di nuovo e meraviglioso su un argomento ormai trito e ritrito". Devo confessarvi che questo pensiero ha attraversato la mia mente quando, dopo anni che non avevo notizie di Davide, fui invitato, presso la sede dell' Osservatorio dell'Associazione Cernuschese Astrofili, ad una sua presentazione dal titolo "L'ipotesi ottica delle piramidi". Ero scettico, non lo nego; allo stesso tempo però conoscevo Davide come persona seria e caparbia ed ero certo che non avrebbe arrischiato qualcosa su cui non aveva prima lavorato a fondo. Non mi sbagliavo, la quantità di dati raccolti per supportare l'ipotesi era notevole, ma spariva di fronte all'impressionante mole di lavoro svolta per analizzarli ed arrivare così ad una conferma dell'Ipotesi Ottica. Al termine della presentazione, dopo un attimo di silenzioso stupore, cominciarono a fioccare le domande per cercare di chiarire i molti punti oscuri che ancora permanevano. E qui Davide, quasi con un certo candore, ci confessò che aveva bisogno dell'aiuto di qualcuno perché ormai i dati da controllare e le ipotesi da vagliare erano divenuti così numerosi e complessi da essere al di là delle sue possibilità. Tornando alla metafora della chiave, le porte da provare ad aprire si erano moltiplicate a dismisura ed erano troppe e troppo sofisticate per un uomo solo. Da allora, assieme ad un piccolo gruppo di persone, ho lavorato all'Ipotesi, con il mio modesto contributo, cercando di metterla alla prova, raccogliendo nuovi dati e individuando possibili ampliamenti. Fino ad ora, per quanto ho potuto constatare, l'Ipotesi regge, rivelando via via nuovi aspetti sempre più interessanti. Vogliamo percorrere fino in fondo la strada indicata per capire se al termine si troverà un tesoro di conoscenze sconvolgenti o soltanto un'incredibile serie di beffarde coincidenze. Il presente lavoro, che riassume gran parte dei risultati raggiunti, è un invito a voi lettori perché possiate essere critici severi dell'Ipotesi Ottica e, se lo desiderate, compagni di viaggio di Davide.




Prefazione

Prendiamo i due sistemi stellari più vicini al Sole e lontano, quelli della cintura di Orione. La Terra in questo sistema rappresenta un PUNTO FISICO. Immaginiamo di tracciare delle linee congiungenti la Terra con queste stelle. Ora immaginiamo di "accendere una lampadina" in quel punto e proiettare in modo asimmetrico il globo terrestre (con tanto di continenti e monumenti vari...) in modo da collocarne il centro alla distanza della stella centrale della cintura di Orione e una piccola parte di superficie (un tratto di calotta sferica di meno di 100km di raggio), esattamente alla distanza della stella di Barnard (con questa stella che vi si troverebbe adagiata sopra). Prolungando le congiungenti Terra-stelle della cintura di Orione, attraverso quel punto, in direzione opposta come se si trattasse di un foro stenopeico, si avrebbe una proiezione di queste sulla calotta. Ma al contrario! Solo in certe epoche riferite al ciclo precessionale terrestre, si avrebbe la coincidenza tra Piramidi di Giza e questa proiezione della cintura. Come Bauval intuì, ma senza più alcun errore di distanza, rotazione e scala quest'ultima effettivamente riferita ai rapporti tra le distanze vere. Secondo questo schema che ho chiamato "Ipotesi Ottica delle Piramidi", la stella di Barnard si verrebbe a trovare ESATTAMENTE sulla sfinge. Non solo: facendo scorrere il tempo a ritroso, ogni volta che la proiezione della cintura torna sulle tre Grandi piramidi (perchè la precessione è ciclica), la congiungente Terra-Barnard, continuerebbe ad intersecare la stessa calotta, DOVE SONO COLLOCATE LE ALTRE PIRAMIDI D'EGITTO. Come una meridiana precessionale: "La meridiana della Stella di Barnard". L'Ipotesi Ottica delle Piramidi, conferma anche la posizione delle due grosse piramidi in mezzo al deserto: la Romboidale e la Rossa. Esse corrisponderebbero all'altro sistema stellare: Alfa e Proxima Centauri che essendo le più vicine al Sole, sono comprese nello stesso modello. Credo che qualcuno si sia divertito a scalare sulla terra, con coerenza di tempo spazio, un modello tridimensionale delle stelle a noi più vicine, con tanto di sistema di riferimento incluso (la cintura di Orione), come si conviene ad una sintesi matematica degna della più realistica visione della Terra dallo spazio.




Autore

Davide Agnetti, si occupa di sviluppo attrezzature e processi produttivi in ambito meccanico, prima presso l'Istituto di Fisica e poi presso l'industria dove oggi opera in Qualità per il miglioramento di prodotti per le competizioni velistiche. Nel tempo libero pratica astronomia presso il suo osservatorio astronomico, l'"Aldo Agnetti", dove oltre al collaudo di strumenti e accessori, costruisce  ed utilizza (su suoi brevetti originali) attrezzature e strumenti per la fotografia di comete dotate di ampio moto proprio apparente. Sogno nel cassetto: ammirar tramonti su pendii erbosi. Sognare il volo, alla ricerca dell'isola che non c'è. E quando appaiono le stelle, cercare oltre le Colonne d'Ercole. Se c'è un segreto? Guardare le cose e le persone con gli occhi di un fanciullo!










Altre Informazioni

ISBN:

9788896059104

Condizione: Nuovo
Formato: Brossura
Pagine Arabe: 172


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