Che cosa intendiamo quando parliamo di coscienza? Quale rapporto c'è tra la coscienza delle cose che ci circondano e la coscienza che abbiamo di quella particolare cosa che noi siamo? Possiamo pensare ai nostri sé e alle nostre identità senza imbatterci nell'esperienza del tempo? E ancora: Che cosa significa percepire? Che cosa è un'azione? Che effetto fa essere un cervello in una vasca? Ed essere una mente in un corpo? Come riusciamo a comprendere gli altri, le loro azioni e le loro emozioni? È una capacità che condividiamo con gli altri animali? Oppure è qualcosa che ci rende davvero speciali? Sono solo alcune delle domande cui Shaun Gallagher e Dan Zahavi cercano di dare risposta in questo volume, facendo propri il metodo e lo stile di indagine della fenomenologia. Non si tratta semplicemente di un omaggio a una grande tradizione di pensiero che ha visto tra i suoi protagonisti autori come Edmund Husserl, Martin Heidegger, Maurice Merleau-Ponty e Jean-Paul Sartre. Piuttosto, è un viaggio dentro la mente fenomenologica, che mostra come essa consenta di rispondere alle sfide delle neuroscienze cognitive, meglio forse di altre celebrate filosofie della mente - a patto che non tema di contaminare il rigore dell'analisi con i dati della ricerca empirica.