Il volume raccoglie una serie di saggi il cui denominatore comune è quello di rimettere a fuoco la questione, tuttora aperta, dei rapporti tra quello che viene universalmente considerato il più grande pensatore del Novecento e il nazionalsocialismo. Finora il dibattito, ciclicamente ricorrente, tra colpevolisti ed innocentisti si era arenato nelle secche di chi accusa Heidegger di essere stato, a suo modo, un ideologo del nazismo - una sorta di Gentile mancato - e di aver taciuto fino alla fine sull'Olocausto o, invece, di chi ridimensiona la sua compromissione con il regime hitleriano al breve episodio del Rettorato (1933/34), giudicato autocriticamente un "errore" dal suo stesso autore. I saggi qui presentati propongono una nuova via di ricerca.