I rapporti tra arte e architettura vanno rintracciati nello sviluppo di tematiche culturali che spesso hanno segnato tracce indelebili nella nostra cultura. Nella cultura del 900, infatti, abbiamo assistito ad una deformazione del concetto di "spazio" che deriva dalla cultura psicologica del modernismo di fine 800 (lo spazio come proiezione del soggetto, depositario di nevrosi e fobie) per cui lo spazio non è vuoto, ma pieno di forme architettoniche che possono essere “disturbanti” mentre l’arte tende a “distorcere” ancora di più le convenzioni spaziali. Ma vi è un secondo tipo di deformazione che è prodotto dall’inevitabile scontro fra diversi mezzi di comunicazione – cinema, fotografia, arte, architettura – che risponde alla necessità di accostarsi alla rappresentazione dello spazio in una maniera inedita. Gli artisti affrontano così le problematiche dell’architettura integrandole nelle loro installazioni e cercando di criticare gli elementi tradizionali dell’arte, mentre gli architetti esplorano processi e forme dell’arte per sfuggire alla rigidità dei canoni del funzionalismo e del formalismo.