La raccolta, costituitasi grazie ai numerosi rapporti di scambio, di amicizia e di interessi culturali fra Tito Balestra e il mondo artistico del secondo dopoguerra, è per la sua entità senza dubbio tra le più consistenti in Italia per quanto riguarda l’arte contemporanea. Un cospicuo numero di «pezzi» unici del Novecento italiano, da Mafai a Rosai, da De Pisis a Sironi fino a Guttuso e Vespignani, arricchiscono la collezione Balestra, che annovera, in particolare, un’ingente mole di opere (1.800 fra oli e grafica) di Mino Maccari, artista centrale nella storia della pittura italiana del XX secolo. Il museo, aperto al pubblico per la prima volta nel 1982, si presenta ora con il catalogo completo delle collezioni e un ricchissimo corredo iconografico. Inoltre le incisioni di Bartolini, Campigli, Chagall, Goya, Kokoschka, Matisse, Morandi, Twombly, Zancanaro accrescono l’interesse per questo ente museale che rappresenta un grande spaccato di cultura visiva del secolo appena trascorso. La Fondazione, aperta al pubblico per la prima volta nel 1982, si presenta ora con un prestigioso catalogo del museo nell’interezza della collezione Balestra, un’opera poderosa e lussuosa, ricca di un vasto corredo iconografico.