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“Cose negate, cose taciute, cose nascoste e dissimulate.”
Pagford è una cittadina inglese, tranquilla e amena solo in apparenza: la morte improvvisa del consigliere Barry Fairbrother ne svela immediatamente il volto più vero. Perché quella morte lascia un seggio vacante, e porta a galla i risentimenti e le ambizioni nascoste della piccola comunità, scatenando antiche rivalità.
Romanzo spregiudicato, tagliente e realistico, Il seggio vacante di J.K. Rowling è una storia di corruzione e rivalità, che non conosce salvezze né incantesimi. L’autrice mette in scena tutte le ipocrisie e le violenze della società contemporanea, con un campionario di esseri umani complesso: il suo è un romanzo corale che utilizza l’immaginaria Pagford come emblema di tutti i mali moderni.
Sono tante le famiglie che scendono in campo a contendersi il seggio, sono tante le frustrazioni e i rancori che affiorano nelle riunioni del consiglio locale, sono tante le violenze più o meno nascoste che sono perpetrate tra le mura delle belle casette della cittadina, facciate di perbenismo che nascondono ogni tipo di segreto. Nessuno è disposto a farsi da parte, rinunciando a essere un notabile di Pagford. Si combatte, senza esclusione di colpi, cercando alleanze e usando l’arma della maldicenza.
“Per Howard, il suo luogo di nascita era molto più del ricordo di vecchi edifici, di un fiume che scorreva veloce fra gli alberi, della maestosa silhouette dell'abbazia o dei cesti fioriti appesi nella Piazza. Per lui, la cittadina era un ideale, un modo di essere; una civiltà in miniatura che si reggeva saldamente in piedi in mezzo al degrado nazionale.”
Dominati dal disprezzo reciproco, i cittadini di Pagford agiscono per arrivismo, e per egoismo. Ognuno ha il suo interesse a occupare il posto vacante in consiglio. Una cosa è certa: sono pochi quelli che tollerano che il quartiere proletario Fields, terra di degrado, indigenza e tossicodipendenza, faccia parte dei confini e della giurisdizione della città.
È sulla questione Fields che affiora tutta la miseria morale della comunità, il classismo cieco di chi preferisce voltare gli occhi dall’altra parte: manca la solidarietà, il senso umano, manca l’integrazione, e prevale invece l’indifferenza, la volontà di emarginazione. Sarà questa, più di tante questioni da campagna elettorale, la responsabile di una tragedia che segna tutti, con più ipocrisia che autocritica, e non cambia nessuno.
Il seggio vacante è un libro coraggioso, che non nasconde il pessimismo nel descrivere una società che ha perso completamente i suoi valori di fronte alla tentazione del potere. I toni sono aspri, e non risparmiano nessuno. È così da sempre e lo è dovunque: le elezioni imminenti tirano fuori il peggio, liberano l’odio, e non salvano dal ridicolo.
“Le vittime del Fantasma di Barry Fairbrother erano impantanate nell'ipocrisia e nelle bugie e avevano paura di essere smascherate. Erano come scarafaggi che scappavano dalla luce. Non sapevano nulla della vita vera.”
Se i tossici devono essere lasciati il più lontano possibile, e la convivenza tra diversità è impossibile, non resta che scontrarsi con i propri simili. Lo sguardo disilluso della Rowling sugli esseri umani e la cosa pubblica mette in luce tormenti, bisogni di rivalsa, paure e crudeltà.
Forse una sua cifra la si riconosce nella contrapposizione tra mondo degli adulti e dei ragazzi, che tanto bene conosce: qui troviamo ragazzi incattiviti, in continuo conflitto con le famiglie. Sono giovani feriti e vendicativi, alla ricerca, a modo loro, di una qualche forma di purezza, che trovano solo nella ribellione: saranno loro gli artefici primi del gioco delle parti e delle malignità, svelando il volto crudele del sistema, e portando a galla il sordido delle loro famiglie, le violenze domestiche, le insoddisfazioni, i matrimoni inadeguati. Nella desolazione generale, non si salva nemmeno l’amore.
Se il consigliere Fairbrother aveva incarnato il valore dell’impegno, e del cambiamento possibile, con la sua umanità e capacità di offrire un valido e concreto contributo concreto alla società, i contendenti al seggio sono tutti cause perse.
“Ma chi può tollerare di sapere quali stelle sono già morte? pensò, guardando il cielo notturno; c'è qualcuno al mondo che possa sopportare di sapere che lo sono tutte?”
J.K.Rowling riesce a gestire una trama complessa, talvolta ostica per i tanti personaggi, con un intreccio che è dinamico non nelle azioni, ma nelle emozioni: dando voce a sentimenti e meschinità, l’autrice è abile nel trovare una voce a ogni protagonista e a restituire al lettore una fotografia dura di un mondo che non conosce idillio, né magia per riscattarsi, ma si crogiola nella sua meschinità, tutta tristemente reale.
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