I metaloghi di Gregory Bateson sono dialoghi tra un padre e una figlia immaginaria, per alcuni aspetti ispirati ai celebri dialoghi socratici, dove assume un particolare valore il modo in cui le idee sono connesse tra loro. Sono spazi di apprendimento, ragionamento e confronto con i quali l'autore spiega la sua complessa epistemologia, procedendo con un incedere vago e al contempo rigoroso. Nel metalogo ciò che conta non è soltanto il contenuto della conversazione, ma anche e soprattutto la struttura e l'andamento del dialogo, il modo di ragionare e la continua messa in discussione dei presupposti. Il metalogo è ricorsivo, si espande e torna su se stesso sempre in modo diverso, arricchito da nuove parentesi che si aprono, da aneddoti, esempi, punti di domanda sospesi... Questo libro, partendo proprio dai sette metaloghi pubblicati in Verso un'ecologia della mente, attraversa in modo circolare tutti i temi cari a Bateson: l'epistemologia, la cibernetica, il costruttivismo, l'antropologia, il linguaggio metaforico ed ecologico, la comunicazione, la teoria dei tipi logici, il paradosso, il sogno, l'estetica, il sacro, la religione. "Direi che, con naturalezza, e senza forzature programmatiche, questa studiosa scrive di Bateson nello stile di pensiero - se non di scrittura - di Bateson. Del resto l'essenza delle opere di Bateson, il suo contenuto, non è scindibile dalla forma" (Dalla Prefazione di Rosalba Conserva).