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ARGOMENTO:  LIBRI > LETTERATURA > TEATRO

shakespeare william; boitani p. (curatore) - il racconto d'inverno. testo inglese a fronte

IL RACCONTO D'INVERNO. TESTO INGLESE A FRONTE

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Dettagli

Genere:Libro
Lingua: Italiano
Editore:

Marsilio

Pubblicazione: 03/2021





Trama

Il racconto d'inverno (1610) fa parte, insieme a Pericle, Cimbelino e La tempesta, dei cosiddetti romances o drammi romanzeschi, che Shakespeare produsse nei suoi ultimi anni. Articolata in due grandi blocchi, il primo furiosamente tragico e il secondo meravigliosamente fantastico, è la storia di un re che all'improvviso, costruendosi una trama senza fondamento, impazzisce di gelosia per la regina sua moglie, e apre così una catena di morte e distruzione: questo è il cupo racconto invernale dei primi tre atti. Ma all'inizio del quarto una grande ellissi temporale, introdotta dal Tempo stesso in funzione di Coro, fa passare sedici anni in un colpo solo, e in un contesto primaverile d'amore e di rinascita, cui fanno da cornice scene festive, musica e intrecci comici, ricuce il plot tragico nel segno della riconciliazione. Fino al massimo impatto dell'agnizione conclusiva, un grande colpo di teatro nel teatro in cui la statua della regina Ermione, morta da sedici anni, scende dal piedistallo a rendere credibile la "realtà" della vita che si rinnova e dell'illusione teatrale. Tutto questo in una vena inesauribile di invenzioni che, facendosi gioco di ogni coerenza spaziale, cronologica, mitica e immaginaria, mescola tempi, luoghi, generi teatrali e registri linguistici, lacrime e canzoni, risate e imbrogli, turbamenti profondi e ritrovate tenerezze.




Prefazione

Il racconto d'inverno (1610) fa parte, insieme a Pericle, Cimbelino e La tempesta, dei cosiddetti romances o drammi romanzeschi, che Shakespeare produsse nei suoi ultimi anni. Articolata in due grandi blocchi, il primo furiosamente tragico e il secondo meravigliosamente fantastico, è la storia di un re che all'improvviso, costruendosi una trama senza fondamento, impazzisce di gelosia per la regina sua moglie, e apre così una catena di morte e distruzione: questo è il cupo racconto invernale dei primi tre atti. Ma all'inizio del quarto una grande ellissi temporale, introdotta dal Tempo stesso in funzione di Coro, fa passare sedici anni in un colpo solo, e in un contesto primaverile d'amore e di rinascita, cui fanno da cornice scene festive, musica e intrecci comici, ricuce il plot tragico nel segno della riconciliazione. Fino al massimo impatto dell'agnizione conclusiva, un grande colpo di teatro nel teatro in cui la statua della regina Ermione, morta da sedici anni, scende dal piedistallo a rendere credibile la "realtà" della vita che si rinnova e dell'illusione teatrale. Tutto questo in una vena inesauribile di invenzioni che, facendosi gioco di ogni coerenza spaziale, cronologica, mitica e immaginaria, mescola tempi, luoghi, generi teatrali e registri linguistici, lacrime e canzoni, risate e imbrogli, turbamenti profondi e ritrovate tenerezze.




Autore

Piero Boitani ha insegnato Letterature comparate alla Sapienza di Roma e all'Università della Svizzera italiana. Dirige la collana «Scrittori greci e latini» della Fondazione Lorenzo Valla. Tra i suoi libri più recenti, Riconoscere è un Dio (Einaudi 2014) e, per il Mulino, Il Vangelo secondo Shakespeare (2009), Il grande racconto delle stelle (2012), Il grande racconto di Ulisse (2016), Dieci lezioni sui classici (2017), Ovidio. Storie di metamorfosi (2020). Di Shakespeare ha curato Cimbelino (Feltrinelli 2014). Nel 2016 ha vinto il Premio Balzan per la letteratura comparata.

William Shakespeare nasce a Stratford-upon-Avon nel 1564. Ben poche notizie abbiamo sulla sua vita, soprattutto per il periodo precedente il trasferimento a Londra; ma si può arguire che all'inizio degli anni novanta fosse già discretamente affermato come rifacitore o autore di copioni e come attore: risale infatti agli ultimi anni del secolo la messa in scena dei «drammi storici» (Enrico VI, Riccardo III, Riccardo II, Enrico IV, Enrico V, Re Giovanni), di molte commedie e di capolavori quali Romeo e Giulietta o Sogno di una notte di mezza estate. Con l'avvento di Giacomo i, nel 1603, la compagnia teatrale di Shakespeare si denominerà come quella dei «King's Men», producendo le tragedie maggiori (Amleto, Otello, Re Lear, Macbeth, Antonio e Cleopatra). Nell'ultima fase Shakespeare si dedica al dramma romanzesco, e con La tempesta (1611), in cui si adombra il congedo dalle scene, conclude la sua carriera, ritirandosi ormai ricco e famoso a Stratford, dove muore nell'aprile del 1616.










Altre Informazioni

ISBN:

9788829708925

Condizione: Nuovo
Collana: LETTERATURA UNIVERSALE
Formato: Brossura
Pagine Arabe: 384
Traduttore: Alessandro Serpieri


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