Quale ruolo deve avere lo Stato in ambito culturale? Come si può incentivare la produzione e il consumo di arte? In quale modo è possibile favorire la buona gestione di un museo? Che importanza hanno le preferenze degli spettatori? In definitiva, quali obiettivi dovrebbero avere e quali forme dovrebbero assumere le "politiche culturali"? Dal settore educativo alla gestione del patrimonio, l'impostazione seguita nel nostro Paese è ancora oggi "statocentrica". Si tratta, però, di un sistema che è all'origine di numerosi problemi e che andrebbe ripensato, per restituire spazio allo spirito d'iniziativa e alla creatività dei singoli, capaci - oltre che di fare scelte consapevoli come consumatori - di fornire un'offerta culturale ampia e plurale. Tutti i capitoli del libro (scritti da importanti studiosi e operatori di settore) cercano di fare una fotografia del presente e di indicare una nuova direzione da seguire, per rendere il settore culturale più flessibile, vivace ed economicamente sostenibile, e per offrire sia agli individui sia alle organizzazioni più libertà, ma anche più responsabilità.