Teo, uno scrittore quarantenne di gialli seriali, ogni anno, per completare i suoi romanzi, si ritira sull'isola greca di Cefalonia, dove ha stretto amicizia con Petra, il bizzarro proprietario di una taverna, un moderno aedo che ama raccontare ai suoi avventori storie sempre nuove, a metà strada tra la verità e la finzione. Il romanzo prende l'avvio dal giorno in cui Teo, sbarcato sull'isola, scopre che Petra è morto. Mentre si reca al cimitero per salutare l'amico scomparso, la sua mente torna indietro all'ultima delle storie narrategli da Petra, la più misteriosa e appassionante, ma anche la più autentica ed emozionante. Di qui, il racconto procede lungo due binari che s'intrecciano e si completano. Da un lato, la vicenda di Petra, la sua amicizia con Damian, la morte improvvisa di quest'ultimo, il posto che egli stesso si trova ad occupare accanto alla vedova, Sofia, l'essere padre di un figlio non suo. Dall'altro, la storia di Teo che, nel decidere di raccontare quella di Petra, finisce col ripensare alla propria vita e a muoversi sulla labile linea che separa il passato dal presente, dove il volto della sua amata Greta ha ormai iniziato ad occupare il posto degli assenti. Un viaggio a ritroso lungo i sentieri della memoria che, come in un'indagine dell'ispettore dei suoi gialli, impegnerà senza sosta Teo, spingendolo a fare i conti non solo con un'esistenza irrisolta, ma anche con il posto che spetta a quelli che restano.