Questo volume illustra opere di artisti quali Colla, Fontana, Melotti, Marino, Merz, Uncini, Pistoletto, Anselmo, Kounellis, Icaro, Spagnulo, Ceroli, Ruffi, Mattiacci, Nagasawam Zorio, Piacentino, Penone, Paladino, Mainolfi, Nunzio, Sassolino, Di Giovanni, a testimoniare come l’arte non possa essere racchiusa in una definizione o in uno stereotipo. La mostra di Carrara percorre la strada della ricerca, poiché le opere riguardano il momento più intenso ed immediato, in cui lo scultore elabora e riflette: il disegno della scultura. L’esposizione intende affiancare due termini, scultura e disegno, che per alcuni secoli hanno avuto caratteristiche e specificità ben definite, ma che nel corso del XX secolo hanno conosciuto modificazioni significative, tali da mettere in discussione l’esistenza di una sola definizione di "scultura" e di una sola definizione di "disegno". Il fine è quello di analizzare e rendere visibili tali mutamenti, attraverso la presentazione delle opere su carta di alcuni dei maggiori artisti italiani del XX secolo, che hanno segnato la stagione nuova e fertilissima della scultura italiana. Nelle "Note per un testo" Walter Guadagnini analizza il concetto di disegno come luogo della nascita delle idee, a partire dai pensieri degli artisti esposti. E’ presente inoltre un apparato di note biografiche su ogni singolo artista, a fondo volume, a completare il catalogo.