IL CLUB DELLE CAVERNE

Le tasse da pagare, le iniquità della legge, la routine familiare e dinosauri che imperversano ovunque: scene di vita quotidiana a Cavernopoli, dove abita quella che potremmo definire la "borghesia urbana" dell'Età della Pietra, e dove il cavernicolo medio si scontra giorno dopo giorno con le piccole e grandi avversità dell'esistenza. Agli inizi del secolo scorso, quando mammut e uomini primitivi avevano appena iniziato a entrare nell'immaginario condiviso, F.B. Opper decise che la Preistoria poteva essere l'ambientazione ideale per una satira della vita moderna. Così, nel 1901, nacque la striscia "Our Antediluvian Ancestors" e poi, due anni più tardi, questa raccolta di vignette, mai ristampata sino ad oggi. Microracconti racchiusi in un'istantanea, dove l'autore di "Fortunello", uno degli eroi più amati della sua epoca, pone le basi per quello che sarebbe diventato, fino agli "Antenati" di Hanna-Barbera, un ricco filone dell'umorismo grafico. Più che nelle battute, il talento comico di Opper si manifesta proprio nel disegno: nella capacità di rendere familiare ogni gesto e di dare personalità ad ogni minima espressione dei suoi personaggi, che sotto il velo di questa immaginaria Età della Pietra si rivelano rappresentanti di un'umanità senza tempo.

Gli uomini dell'età della pietra fanno la satira della vita contemporanea, nelle irresistibili vignette di un grande del fumetto. Agli inizi del secolo scorso, quando i dinosauri e gli uomini delle caverne cominciavano appena a entrare nell'immaginario popolare, F.B. Opper decise che la preistoria era l'ambientazione ideale per una satira della civiltà contemporanea. Alla base della sua idea c'era la convinzione che niente può cambiare davvero la natura umana e che l'evoluzione non tocca che la superficie delle relazioni umane; perché allora non raccontarne proprio l'origine? Luogo dell'azione è la comunità di Cliffville, una città di caverne abitata da quella che potremmo definire la «borghesia urbana» dell'età della pietra, che si distingue da quella di una metropoli americana solo nell'abbigliamento, nei gusti alimentari e nei costanti problemi coi dinosauri. Apparse prima sui quotidiani di William Randolph Hearst a partire dal 1901 e raccolte poi in volume nel 1903, queste vignette rappresentano, con ogni probabilità, il primo fumetto ambientato nell'età della pietra, anticipando classici del fumetto come B.C. di Johnny Hart e dell'animazione come i Flintstones di Hanna e Barbera. Ma oltre l'intento umoristico, rimane di questo libro la straordinaria, modernissima efficacia del disegno, uno stile a lungo imitato e ancora oggi perfettamente attuale.

«Opper è uno dei talenti comici che gli Stati Uniti, in via di vertiginosa trasformazione da nazione agricola a industriale, da Paese provinciale a metropolitano, seppero esprimere in quei tempi per divertire (e ammaestrare, castigando col riso i costumi) quelle folle eterogenee per razza e provenienza, fittissime e tuttavia solitarie» ATTILIO BERTOLUCCI

FREDERICK BURR OPPER (Madison, 1857 – New Rochelle, 1937) Disegnatore statunitense, è stato uno dei pionieri del fumetto. Comincia giovanissimo a lavorare come apprendista giornalista e, all'età di sedici anni, si trasferisce a New York. La sua prima vignetta è pubblicata nel 1876 sul «Wild Oats», mentre l'anno successivo inizia un'intensa collaborazione con la storica rivista Puck che durerà diciotto anni. Nel 1899 inizia a lavorare per le pubblicazioni di William Randolph Hearst, dove nasce la sua più celebre creazione: la striscia Happy Hooligan, pubblicata in Italia col nome di Fortunello sul «Corriere dei Piccoli » accanto alla serie, And Her Name Was Maud. È stato anche disegnatore di vignette di satira politica e illustratore di libri.