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leunens christine - il cielo in gabbia

IL CIELO IN GABBIA




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Dettagli

Genere:Libro
Lingua: Italiano
Editore:

SEM

Pubblicazione: 11/2019





Trama

Nel 1938, anno dell'annessione austriaca al Reich, Johannes Betzler è un timido adolescente. Il ragazzo, dopo anni di propaganda a scuola, sedotto dal fascino del Führer, abbraccia l'ideale nazista. Diventa un membro della Gioventù hitleriana, ma a soli diciassette anni, sfigurato da un'esplosione, è costretto a ritirarsi. Nella sua grande casa a Vienna fa una scoperta devastante. I suoi genitori, fervidi antinazisti, nascondono dietro a un finto muro Elsa, una giovane donna ebrea. Johannes, feroce antisemita, comincia a spiarla, eccitato dall'idea di poter controllare il destino di chi ha imparato a odiare. Elsa, costretta nella soffitta, dipinge e sogna a occhi aperti guardando un angolo di cielo dalla finestra. Ben presto l'astio iniziale di Johannes si trasforma in interesse, poi amore e infine ossessione. Tra i due si instaura una sorta di "gioco amoroso", fatto di brevi battute e lunghi silenzi, slanci d'affetto, dispetti e accese discussioni. Elsa è prigioniera del suo nascondiglio e delle attenzioni di lui, ma la sua mente è libera di viaggiare. Johannes, invece, per quanto libero, si scopre sempre più prigioniero dell'ossessione per lei. Improvvisamente la guerra finisce, Vienna si trasforma, e Johannes si accorge che, caduto il nazismo, Elsa non ha più motivo di rimanere lì. Così, per non perdere quella particolarissima relazione, che spazia tra passione e follia, dipendenza e indifferenza, decide di non farle scoprire la verità, manipolandola a suo favore.




Recensione Libraio

“Il grosso pericolo del mentire non è che le menzogne non corrispondono al vero, e quindi sono irreali, ma che diventano reali nella mente altrui”.
Johannes è un ragazzo viennese: nato nel 1927, partecipa in pieno all’entusiasmo della Jungvolk, la sezione dei più piccoli della gioventù hitleriana. Impara a usare le armi, a bruciare i libri, a odiare le razze impure, ad amare il Führer di un amore totale e incondizionato.
Rimane ferito, perde un braccio e un pezzo di faccia, ma, lui ci crede, tutto avviene per un motivo superiore, il trionfo del popolo tedesco: a diciassette anni, Johannes è totalmente sedotto dalla propaganda nazista.
Non la pensano così i suoi genitori, che nascondono i libri proibiti e professano idee antinaziste. La loro casa cela un segreto ancora più pericoloso per la loro vita: una giovane ebrea, Elsa. L’hanno portata in salvo, e la tengono al sicuro in un nascondiglio nel muro della soffitta.
Quando Johannes la scopre, è devastato dal trovarsi di fronte a quello che lui considera un essere inferiore. La spia, la minaccia, ma intanto la osserva, la pensa in continuazione, ne diventa ossessionato. Il suo è un pensiero che al pericolo, che Elsa rappresenta per lui e la sua famiglia, vede subentrare poco per volta la curiosità, il desiderio, e l’amore.
Elsa è una prigioniera, che vive in una bara nella parete, Johannes è prigioniero della sua presenza e della sua voce, del suo spirito libero, della poesia delle sue parole.
Così, quando la guerra li farà rimanere soli, i due danno vita a un rapporto indistricabile fatto di gelosie e impregnato di controllo. Elsa dipende da lui, per nutrirsi, lavarsi, per sopravvivere. Johannes dipende da lei per avere una ragione, per immaginare una vita fuori, proprio lui che dei due è l’unico a potersi muovere.
“L’amore non è possessivo, non è rinchiudere l’altro per il proprio piacere. No, sono convinta che l’amore non debba legarci all’altro. L’amore è libero e liberatorio, come l’aria, il vento, sì, come la luce divina”.
Se per Elsa, che è più grande e matura, l’amore è darsi spazio e libertà, per Johannes, che l’insicurezza e la paura di lasciar andare Elsa rendono meschino, il rifugio nasce nella menzogna: quando i tedeschi perdono la guerra e l’Austria, lui architetta il più malvagio dei piani. Non rivela a Elsa la verità, le fa credere che i nazisti hanno vinto, e che lei deve rimanere nascosta, con lui, per sempre.
Giorno dopo giorno, anno dopo anno, tra tele dipinte, litigi, capricci e debiti, il loro gioco amoroso si trasforma in un legame perverso e claustrofobico.
“C’era una volta un austriaco che amava un’austriaca, e il suo amore era tale che la tenne nascosta per tutta la vita, mettendo a repentaglio la propria…”
Il cielo in gabbia è un romanzo che parla di amore e possesso, prevaricazione e dipendenza; è una favola nera di guerra e di razza, ma è soprattutto la storia di come la libertà si trasforma in prigionia quando le relazioni umane sono viziate e ambigue. Sullo sfondo Vienna, una città che soffre sulle proprie macerie.
Ironico, seducente nella scrittura, è arguto e sorprendente: la sua lettura ha ispirato il film di Taika Waititi, Jojo Rabbit.

Recensione di Francesca Cingoli









Altre Informazioni

ISBN:

9788893901567

Condizione: Nuovo
Collana: VARIA
Formato: Brossura
Pagine Arabe: 397
Traduttore: Balmelli M.


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