Il cerchio perfetto di Claudia Petrucci è una storia di geometrie delle emozioni e architetture di vita.
Il cerchio perfetto di
Claudia Petrucci ci racconta due vicende che si intersecano, come due insiemi nella cui intersezione c'è una casa, un misterioso edificio.
Una storia è quella di Lidia, giovane e ricca erede nella Milano degli anni '80. Con il fidanzato sta facendo progettare la ristrutturazione della villa di Via Saterna.
Il progetto, dalle architetture visionarie e misteriose, è affidato a un giovane architetto che presto con Lidia condividerà molto più di un semplice progetto architettonico. La villa di Via Saterna infatti suggellerà la loro relazione clandestina, le rispettive fragilità, i timori e le ambizioni.
La seconda storia rivede ancora la casa di Via Saterna, rimasta ferma nel mistero di una tragedia.
Siamo in una Milano distopica, a XXI secolo inoltrato: l'aria è irrespirabile, c'è sempre nebbia, la crisi migratoria ha creato nuovi muri e confini.
Da Roma arriva Irene, rampante curatrice fallimentare che si occupa della vendita di immobili. A lei un anziano e facoltoso avvocato affida la vendita della casa di Via Saterna.
Per Irene è una sfida irresistibile.
I capitoli di Il cerchio perfetto procedono alternati, tra la storia di Lidia negli anni '80 e la storia di Irene oggi.
La storia di Lidia inoltre procede a ritroso, dal tragico incidente che la coinvolge subito alle prime pagine, sino allo svelamento di trama, il cui segreto ruota attorno alla misteriosa villa di Via Saterna.
Irene rimane sempre più coinvolta dalla casa e dalle sue strane proporzioni, da quella vasca posta al centro di tutto, dalla pianta quadrata che nasconde una pianta tonda. E dalla strana figura che un giorno incontra al terzo piano...
Il cerchio perfetto di Claudia Petrucci è un page turning raffinato, dove c'è tanta architettura ma anche inquietudine, luce, senso di bellezza e smarrimento.
Un'architettura che tocca anche e soprattutto l'animo umano, tra amori egoisti, vendette, manipolazioni, giovinezze spezzate e passati irrisolti.
Recensione di Libraio