La figura di Ignazio Gardella (1905-1999) è stata, a partire dagli anni Trenta del secolo scorso, al centro di una ricca letteratura critica, segnata da contributi di grandi studiosi e architetti. Molteplici sguardi che hanno individuato gli elementi caratterizzanti il suo lavoro, quali il rapporto con le tecniche della composizione, la storia, i contesti e le città. Aspetto meno noto e più aperto alla sperimentazione è la ricerca sullo spazio interno, che pervade tutto l'arco della sua carriera. Le altre architetture cui si fa riferimento in questo volume non alludono soltanto all'intenzione di occuparsi dell'inedito o degli aspetti minori, magari non del tutto compresi e a volte trascurati, ma anche alla possibilità di aggiungere materiale di indagine, per comprendere meglio il processo di elaborazione compositiva di Gardella, a partire dai progetti per gli interni, attraverso le sistemazioni espositive stabili o gli allestimenti effimeri. Progetti che a volte, nell'immedesimazione del lavoro di archivio, ci appaiono essere sorgente e non riflesso della sua più conclamata espressione architettonica.