Il presente lavoro esamina i brani di due lettere che presentano l'avvenimento futuro delle fine dei tempi e il destino ultimo degli uomini, al fine di conoscere più in dettaglio gli approfondimenti soteriologici, cristologici, antropologici, escatologici ed ecclesiologici-pneumatologici della teologia dell'apostolo Paolo. Nel cercare la comprensione autentica dei testi prescelti, usando il metodo retorico-letterario si tiene conto sia delle circostanze letterarie e storiche della lettera, sia della dinamica del testo stesso, che sviluppa i meandri del pensiero dell'autore ed esprime la sua logica argomentativa attraverso la relazione tra l'autore e i destinatari delle sue lettere. In entrambi i testi, l'apostolo Paolo persegue lo stesso obiettivo, quello di presentare la speranza escatologica e, allo stesso tempo, nella prospettiva della fine dei tempi, quello di offrire la speranza durante la vita terrena. Comprendendo il mistero annunciato dall'apostolo delle genti (cfr. 1Ts 4,15; 1Cor 15,51), i cristiani possono vivere nella consapevolezza di una prospettiva diversa rispetto a «i restanti che non hanno speranza» (1Ts 4,13).