Promossa dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo, la mostra con il relativo catalogo, organizzata dalla De Luca Editori d'Arte, è curata da Giancarlo Sestieri, studioso che da anni si dedica alla ricerca sulla tematica dei pittori di battaglia.
L'esposizione, che sarà inaugurata il 15 giugno alle ore 18,30 alla presenza del Direttore Regionale Federica Galloni, del Soprintendente Maria Costanza Pierdominici e del Direttore di Villa d'Este Marina Cogotti, si propone di ripercorrere, attraverso circa 50 opere realizzate dai maggiori artisti del genere, la tematica dei soggetti "bellici", che si andò affermando in Italia a partire dagli anni '30 del XVII secolo.
La pittura di battaglia fu un genere amato e richiesto soprattutto dai committenti privati, dalle grandi famiglie aristocratiche, come i Medici a Firenze e gli Estensi a Parma. Uno dei punti di riferimento per i pittori che si cimentarono in questo tipo di rappresentazione fu l'affresco commissionato al Cavalier d'Arpino nel 1600 per il Palazzo dei Conservatori a Roma e terminato l'anno seguente, raffigurante la "Battaglia dei Romani sotto il Re Tullio Ostilio, contro Veienti e Fidenati".
Ma anche lo stesso Raffaello Sanzio, con i suoi allievi, fu di esempio ai tanti artisti che si dedicarono alla rappresentazione di battaglie; i suoi cartoni della "Battaglia di Ponte Milvio" (realizzata poi da Giulio Romano) furono ripresi e copiati da molti artisti. Tanti i grandi maestri del passato che si cimentarono disegnando e realizzando dipinti e affreschi raffiguranti scene belliche, tra questi citiamo: Leonardo, Piero della Francesca, Paolo Uccello, Tiziano e Antonio Tempesta, del quale è in mostra un'opera su rame "Goffredo di Buglione medicato da un angelo" tratta da un episodio della Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso.
Nelle splendide stanze di Villa d'Este si potranno ammirare le opere realizzate da alcuni dei maggiori protagonisti di questa particolare "corrente" tematica: Vincent Adriaenssen, detto il Manciola in quanto aveva perso la mano destra, che decorò alcuni dei palazzi più prestigiosi della nobiltà romana, tra i quali Borghese, Altemps, Doria Pamphilj e Colonna. E ancora sarà esposta una "Battaglia dinanzi a un paese su un colle" un'opera di Michelangelo Cerquozzi, considerato uno dei massimi esponenti di questa corrente, soprannominato il Michelangelo delle Battaglie ; Aniello Falcone, indiscusso caposcuola dei battaglisti napoletani e particolarmente attivo nel Seicento, è presente in mostra con due opere, una "Battaglia fra Cristiano e Turchi" e "San Michele interviene all'assedio di Siponti da parte degli Eruli di Odoacre", scena di un accampamento tratta da un episodio storico; Jacques Courtois, detto il Borgognone, uno dei massimi protagonisti del filone, è presente in mostra con quattro dipinti, nel suo "Scontro di cavallerie con torrione sulla sinistra", emerge tutta la sua capacità di c