"La violenza è ovunque. La violenza è tutt'intorno a noi. Nessuno può sentirsi al riparo dai suoi effetti. Possiamo sperimentarla nell'intimità delle nostre case, possiamo aspettarcela per strada; siamo quotidianamente bombardati da notizie di terrorismo, guerra, omicidi, stupri, torture e disastri ecologici. Siamo i figli dei sopravvissuti a due devastanti guerre mondiali. Siamo stati i testimoni dei primi effetti di un arma così distruttiva da sfidare ogni immaginazione" (De Zulueta, 1999). "Siamo la specie più crudele e più spietata che sia mai comparsa sulla terra" (Storr, 1968). Ma, allora, non c'è rimedio? Il rimedio è principalmente dentro di noi: dal riconoscimento, all'accettazione dello "scomodo inquilino" può partire un lavoro di trasformazione che dall'individuo si espande nella società, poiché siamo tutti, in fieri, capaci di formare relazioni d'amore.